Un microscopio a due fotoni tra cuore e cervello

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All’interno del nostro organismo, il cervello è l’organo che consuma più energia. Il nostro sistema nervoso centrale è costantemente rifornito di ossigeno e glucosio dall’apparato circolatorio, il quale irrora il nostro cervello attraverso una fitta rete di capillari. L’interruzione di tale rifornimento comporta severi danni al tessuto cerebrale sottolineando il ruolo fondamentale di questa “collaborazione”. L’attività neuronale e il flusso sanguigno sono dunque fortemente correlati, pertanto, lo studio del sistema nervoso non può prescindere da quello dell’apparato circolatorio.

In neuroscienze esistono numerose tecniche e tecnologie per lo studio del sistema nervoso e le sue popolazioni cellulari. Tra le più utilizzate troviamo la microscopia, nello specifico, la microscopia a 2 fotoni. I microscopi a 2 fotoni sono strumenti in grado di penetrare nei tessuti cerebrali senza danneggiarli, pertanto adatti anche all’imaging in vivo. Sfruttando ricombinazione genetica o marker a fluorescenza, questi strumenti permettono di visualizzare le cellule del sistema nervoso, ma anche del sangue, direttamente nei tessuti dell’organismo vivente.