La semplicità non è più un optional
Lo sviluppo tecnologico, informatico e molecolare ha portato alla creazione di microscopi con prestazioni sempre migliori arrivando addirittura a superare il limite ottico di risoluzione (200nm). Tuttavia, la crescente performance corrisponde ad un’inevitabilmente crescita della complessità degli strumenti e quindi del loro utilizzo. Di conseguenza, la vera sfida odierna non è più produrre microscopi dalle performance eccezionali, ma di combinare qualità d’immagine e facilità d’utilizzo. Per quanto la necessità di immagini ad altissime risoluzioni sia essenziale, la rapidità nelle analisi e nella produzione di risultati, la semplicità della gestione dei dati e della loro quantificazione iniziano ad avere un peso sempre più importante, se non addirittura maggiore, sulla complessa bilancia del microscopio perfetto.
Le Ciglia
La storia delle ciglia è legata all’evoluzione della microscopia, fondamentale per la loro scoperta e comprensione. In questa analisi, esploreremo le tecniche microscopiche per lo studio delle ciglia. Verso il 1800, strutture come il nucleo, i mitocondri e le ciglia sono state identificate. Nonostante l’interesse iniziale, le ciglia sono state dimenticate fino alla microscopia elettronica del 1953, evidenziando il loro ruolo chiave come sensori molecolari e nelle ciliopatie.
Insetti e microscopia
Fastidiosi, spaventosi e disgustosi, ma anche utili, affascinanti e fondamentali: gli insetti sono organismi pressoché ubiquitari e giocano un ruolo essenziale in tutti gli ecosistemi terrestri. Di conseguenza il loro studio, precisamente entomologia, rappresenta un’importante branca della biologia. Dall’agricoltura alla salute umana, dal ruolo ecologico all’alimentazione, la conoscenza di questi organismi diventa indispensabile per lo sviluppo di nuove tecnologie, terapie e strategie future. Inoltre, svariati insetti sono stati e sono tutt’oggi utilizzati come organismi modello. Tra tutti, il celebre moscerino della frutta (Drosophila melanogaster) rappresenta uno dei più importanti organismi modello per lo studio della genetica e della biologia molecolare.
Nanolive è virale
Nanolive combina l’olotomografia con la fluorescenza per visualizzare strutture come i virus. L’implementazione di un sistema LED riduce i danni da irradiamento e la fototossicità. Un esempio mostra cellule umane infettate da un adenovirus con GFP, visualizzato attraverso la fluorescenza. Questa configurazione permette di seguire il fenotipo cellulare nel tempo senza alterare significativamente il campione.
Aurox Unity: lo Spinning Disk Plug&Play
La microscopia a fluorescenza è una tecnica essenziale in tutti i campi della biologia moderna. I sistemi ottici a fluorescenza sono ormai presenti in tutti gli istituti e ospedali, trovando applicazione sia nella ricerca che nella diagnostica (Figura 1). Lo sviluppo tecnologico, informatico e molecolare ha portato alla creazione di microscopi con prestazioni sempre migliori arrivando addirittura a superare il limite ottico di risoluzione (200nm). Tuttavia, la crescente performance corrisponde ad un’inevitabilmente crescita della complessità degli strumenti e quindi del loro utilizzo. Di conseguenza, la vera sfida odierna non è più produrre microscopi dalle performance eccezionali, ma di combinare qualità d’immagine e facilità d’utilizzo.
Visualizzare i mitocondri senza intermediari fluorescenti: immaginario o realtà?
la necessità di una visualizzazione dinamica degli organelli richieda l’utilizzo di tecniche di microscopia live-cell imaging. La capacità di monitorare nello spazio e nel tempo i mitocondri in cellule vive permette infatti di ottenere innumerevoli informazioni riguardo la loro morfologia e attività. A questo scopo, nel corso degli ultimi decenni sono stati prodotti numerosi marcatori fluorescenti compatibili con le cellule vive, allo scopo di marcare e seguire i mitocondri all’interno della cellula durante i suoi naturali processi fisiologici.